Curcumina: un aiuto contro la degenerazione muscolare nella SMA

Daniele Bottai – Convegno ASAMSI 2024

Uno studio condotto dall’Università Statale di Milano ha rivelato che la curcumina, nota per le sue proprietà antiossidanti, potrebbe rappresentare un valido supporto nutraceutico nel trattamento dell’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Sebbene non sostituisca le terapie farmacologiche, la curcumina potrebbe migliorare la qualità della vita delle persone con SMA, soprattutto per coloro che non rispondono pienamente ai trattamenti attuali. I risultati dello studio – che avevamo avuto il piacere di ascoltare in anteprima al Convegno ASAMSI 2024 – sono ora pubblicati sulla rivista International Journal of Molecular Sciences.

L’Atrofia Muscolare Spinale e le sue implicazioni

L’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) è la malattia genetica rara più diffusa e colpisce prevalentemente neonati, bambini e giovani adulti. Essa provoca una perdita progressiva dei motoneuroni, portando a gravi difficoltà motorie e respiratorie. La SMA è causata da una mutazione nel gene SMN1, che determina una ridotta produzione della proteina SMN, essenziale per la sopravvivenza dei motoneuroni.

Il gene SMN2, che produce una proteina simile ma con minore efficienza, può in parte compensare la carenza di SMN1, determinando così una variabilità nella gravità della malattia. Tuttavia, la SMA non colpisce solo i motoneuroni, ma può compromettere anche altri tessuti e organi.

Lo stress ossidativo e l’effetto della curcumina nella SMA

Negli ultimi anni, i ricercatori hanno identificato livelli elevati di stress ossidativo nelle cellule affette da SMA. Questo ha spinto gli studiosi dell’Università Statale di Milano a esplorare l’impatto degli antiossidanti sulle cellule staminali neurali (NSC) derivate da un modello SMA (SMN-Δ7). Le NSC hanno la capacità di differenziarsi in motoneuroni, offrendo potenziali nuove strade terapeutiche.

Un potente antiossidante naturale è la curcumina, il principale composto polifenolico della curcuma, usata da millenni nella medicina tradizionale indiana e cinese. La curcumina, oltre a ridurre l’infiammazione, è stata associata a benefici contro diverse malattie, inclusa l’Alzheimer.

Lo studio ha evidenziato che la curcumina non solo agisce come antiossidante, ma attiva anche il fattore di trascrizione NRF2. Questo processo, tuttavia, non sembra portare alla produzione di ulteriori fattori antiossidanti, bensì all’attivazione del promotore del gene SMN e all’aumento della proteina SMN funzionante.

Le scoperte dei ricercatori e le prospettive future

Raffaella Adami e Daniele Bottai, del laboratorio di Fisiologia delle cellule staminali neurali presso il dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università Statale di Milano, insieme a Monica Canepari dell’Università di Pavia, hanno dimostrato che la curcumina può modificare le proprietà fisiologiche delle cellule staminali neurali sia sane che affette da SMA.

“Per quanto ne sappiamo, questo è il primo lavoro scientifico che descrive la fisiologia delle NSC provenienti dalla zona sottoventricolare di SMN-Δ7,” spiegano Raffaella Adami e Daniele Bottai, autori dello studio. Nonostante il farmaco antiossidante Olesoxime, un derivato del colesterolo che agisce sui mitocondri, abbia mostrato risultati insufficienti nel lungo termine nel trattamento della SMA, i ricercatori credono che esistano altri approcci antiossidanti da esplorare, inclusa la curcumina.

“Molto probabilmente, la curcumina non rappresenta un sostituto dei nuovi farmaci disponibili per la SMA. Tuttavia, questo trattamento nutraceutico potrebbe aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti con SMA che hanno una risposta insufficiente a tali farmaci,” concludono Adami e Bottai.

Lo studio ha visto la collaborazione dei giovani ricercatori Matteo Pezzotta e Beatrice Cuniolo, e pone le basi per ulteriori ricerche volte a comprendere i meccanismi molecolari attraverso i quali la curcumina influisce sul fattore NRF2 nel modello di SMA. Secondo gli studiosi, sono necessarie ulteriori indagini per districare completamente questi processi e determinare il reale potenziale terapeutico della curcumina.

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