La proteina alfa-COP modula la gravità della SMA

Recenti studi hanno dimostrato che elevati livelli di alfa-COP, proteina coinvolta nel trasporto cellulare e nei processi di autopulizia, hanno prolungato la sopravvivenza in un modello murino con una forma grave di atrofia muscolare spinale (SMA) senza alterare i livelli della proteina per la sopravvivenza dei motoneuroni (SMN).

I risultati dello studio suggeriscono che questa proteina sarebbe in grado di modificare la SMA e per questo motivo può essere considerata un potenziale target di trattamento futuro indipendente da SMN.
Lo studio “Interaction between alpha-COP and SMN ameliorates disease phenotype in a mouse model of spinal muscular atrophy” è stato pubblicato sulla rivista Biochemical and Biophysical Research Communications.

I ricercatori hanno voluto esplorare potenziali modificatori genetici della SMA, ovvero fattori la cui variazione genetica potrebbe cambiare il decorso clinico della malattia. In particolare, si sono interessati alla proteina alfa-COP, un componente di un particolare complesso proteico chiamato COPI coatomer, che in studi precedenti aveva dimostrato di legarsi direttamente alla proteina SMN, presente a bassi livelli nelle persone con SMA.

All’interno delle cellule, l’alfa-COP è principalmente coinvolta nei movimenti di trasporto interno e nel riciclaggio di materiale danneggiato e indesiderato attraverso un processo chiamato autofagia.

Precedenti studi su modelli cellulari e animali avevano mostrato che l’innalzamento dei livelli di alfa-COP salvava dai difetti nella crescita delle cellule nervose causati dalla carenza di proteina ​​SMN. Incoraggiati da questi risultati, i ricercatori hanno testato se l’aumento dei livelli di alfa-COP in alcuni tessuti chiave potesse alleviare i sintomi della SMA e ridurre la gravità della malattia nei topi.

Il gruppo di ricercatori ha ingegnerizzato geneticamente modelli murini di SMA in modo da esprimere quantità di alfa-COP superiori al normale in tutto l’organismo. La loro strategia ha consentito un modesto aumento da 1,4 a 1,8 volte nei livelli di alfa-COP, in particolare nel midollo spinale e nel cervello ma anche nei muscoli. I livelli di proteina ​​SMN sono rimasti gli stessi.

È importante sottolineare che questo incremento di quantità di alfa-COP è stato sufficiente per cambiare il decorso della malattia e consentire ai topi di vivere significativamente più a lungo. Questi topi sono sopravvissuti all’età adulta, mentre i topi SMA non modificati con livelli normali di alfa-COP sono morti subito dopo la nascita.
Per verificare se questi effetti alfa-COP dipendessero dal legame diretto con SMN i ricercatori hanno progettato un topo transgenico che ha prodotto una versione modificata di SMN. In questa versione mancava la parte ritenuta il punto di contatto con alpha-COP. Alti livelli di SMN sono stati prodotti nel cervello, nel midollo spinale e nei muscoli di questi topi, ma la loro sopravvivenza non è stata prolungata nella misura osservata nei topi che hanno sovraespresso la proteina alfa-COP.

Sulla base di questi risultati, i ricercatori ritengono che ” l’interazione tra SMN e alfa-COP è necessaria per supportare la corretta funzione dei motoneuroni”.
Sostengono che un potenziale meccanismo d’azione per la sopravvivenza prolungata potrebbe avvenire attraverso interazioni dirette tra SMN e alfa-COP, che sarebbero in grado di stabilizzare i livelli minimi di proteina SMN esistente.
Ma poiché non sono stati osservati cambiamenti nei livelli di proteina ​​SMN, i ricercatori suggeriscono anche “che l’espressione di alfa-COP sia in grado di ridistribuire i bassi livelli di proteina ​​SMN disponibile e orientare le sue capacità al supporto della funzione dei motoneuroni”. Un’altra possibilità è che “la funzione del coatomer COPI sia compromessa in condizioni di livelli bassi di SMN e, sovraesprimendo l’alfa-COP, possiamo ripristinare una perdita non stimata della funzione del coatomer COPI”, hanno aggiunto.
“Questi risultati dimostrano che alfa-COP è un modificatore convalidato per la SMA… ed è un potenziale bersaglio per lo sviluppo di futuri interventi terapeutici indipendenti dalla proteina SMN”, hanno concluso i ricercatori.

Fonte: https://smanewstoday.com/

Per restare aggiornato sulle novità inserite in questo sito iscriviti alla Newsletter compilando il form che trovi in fondo alla pagina. Riceverai un’e-mail per confermare la tua iscrizione.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram

I nostri progetti

La tintarella accessibile

Abbiamo un progetto ambizioso: costruire una guida alle spiagge accessibili d'Italia.

Ci aiuti?

Progetto NINeR

NINeR ha come scopo quello di portare avanti programmi di ricerca clinica in ambito neuromuscolare, accelerando sia i tempi di somministrazione degli attuali trattamenti sia quelli di approvazione di nuove sostanze.

Scopri di piùDona subito

La box del FisioTè

Il FisioTè è una box omaggio da donare allə sociə e alle persone con SMA che ne faranno richiesta.

Richiedi la tua!

Fai una donazione ad ASAMSI

Puoi effettuare una donazione sicura (e deducibile dalle tasse) in molti modi diversi!

Scopri quali!