Presso la Hacettepe University in Turchia è stato condotto un trial pilota sugli effetti dell’allenamento degli arti superiori tramite cicloergometro. Il pazienti con SMA 2 sottoposti al protocollo hanno tratto beneficio dagli esercizi e i test per la valutazione motoria hanno mostrato risultati positivi.
Nonostante le aspettative dei ricercatori l’esercizio fisico non ha avuto effetti sui livelli di proteina SMN dei pazienti o su altri fattori importanti per contrastare la malattia.
Lo studio ” Effects of Arm Cycling Exercise in Spinal Muscular Atrophy Type II Patients: A Pilot Study” è stato pubblicato sul Journal of Child Neurology.
L’idea che l’esercizio fisico sia in grado di incrementare i livelli della proteina SMN deriva da precedenti studi sui topi. In questi studi era stato dimostrato che la corsa aumentava la quantità di proteina funzionale SMN nei modelli murini con SMA di tipo 2. Gli scienziati avevano quindi ipotizzato che l’esercizio fisico fosse in grado di modificare il pattern dello splicing alternativo del gene SMN2 incrementando la quantità di trascritto comprensivo dell’esone 7. Questa idea era in linea con ulteriori studi che dimostravano che l’esercizio alterava l’attività dei geni nei muscoli e in altri tessuti. Ulteriori studi non hanno però confermato una connessione tra l’esercizio e la proteina SMN funzionale nei topi con SMA di tipo 3.
Lo studio pilota dei ricercatori della Hacettepe University ha arruolato cinque pazienti SMA di tipo 2. Il protocollo ha previsto 12 settimane di allenamento degli arti superiori con esercizi al cicloergometro. Sono stati valutati il numero di copie del gene SMN2 dei singoli pazienti, mentre i livelli ematici della proteina SMN, IGF-1 (fattore di crescita insulino-simile 1, ormone che aumenta la rigenerazione muscolare e protegge le cellule nervose) e la proteina legante IGFBP-3 sono stati misurati prima dell’inizio dello studio, dopo 6 e dopo 12 settimane di allenamento.
I pazienti hanno migliorato le distanze percorse e la resistenza durante l’allenamento. Tutti eccetto uno hanno lievemente migliorato i loro punteggi sulla Hammersmith Functional Motor Scale, che misura le capacità di movimento dei pazienti SMA, anche se la differenza non era statisticamente significativa.
I ricercatori hanno scoperto che l’esercizio non ha causato nessun aumento di SMN, IGF-1 o di IGFBP-3 a livello ematico. I benefici dell’esercizio non sono stati correlati al numero di copie di SMN2.
Anche tenendo conto di una possibile malnutrizione, che può influire sull’IGF-1, il gruppo di ricerca non ha individuato collegamenti tra esercizio e livelli del fattore di crescita.
È importante sottolineare che i pazienti non hanno segnalato grave affaticamento o dolore durante o dopo l’esercizio. Affaticamento e dolore sono stati invece osservati in altri studi di esercizio sulla SMA.
Le modifiche dei fattori molecolari potrebbero essere più evidenti nelle biopsie del tessuto muscolare, ma tali valutazioni sarebbero più invasive rispetto ai campioni di sangue.
I ricercatori concludono lo studio affermando: “Dato che l’allenamento è apparso utile, sarebbe opportuno effettuare ulteriori studi circa gli effetti dell’esercizio fisico sui cambiamenti molecolari nella SMA”.
Fonte: https://smanewstoday.com