Circa la metà delle persone giovani affette da atrofia muscolare spinale (SMA) – in particolare quelle sottopeso – hanno dei livelli anormali di leptina, un ormone metabolico collegato sia alla gravità della patologia che alla ridotta mobilità, come dimostrato da un nuovo studio.
I risultati mostrano che la SMA è associata a processi metabolici anormali, e i ricercatori suggeriscono di utilizzare la misurazione della leptina al fine di orientare le decisioni riguardo le diete ad alto valore energetico e come biomarcatori per valutare la progressione della malattia.
Lo studio, “Hyperleptinemia in children with autosomal recessive spinal muscular atrophy type I-III” (Iperleptinemia in bambini con atrofia muscolare spinale di tipo I-III), è stato pubblicato sulla rivista PLOS-ONE. Questo lavoro sottolinea l’importanza di comprendere come il metabolismo ed altri meccanismi collegati alla patologia possano concorrere ad aumentare l’incidenza di sindromi metaboliche nella SMA.
I ricercatori hanno misurato una gamma di fattori che includono parametri di crescita, funzione neuromuscolare, livelli ematici di glucosio, insulina, leptina ed emoglobina. Su 43 pazienti, 35 sono stati testati per la leptina, e i ricercatori hanno rilevato che 15 di essi mostrano livelli eccessivi di questo ormone. Di questi 15, il 60% è sottopeso, il 33% è normopeso e il 7% è obeso.
I livelli di leptina sono correlati sia col tipo di SMA che con la gravità delle difficoltà motorie.
I ricercatori hanno inoltre notato che l’indice di massa corporea (BMI) e il tipo di SMA sono correlati, visto che i partecipanti con SMA I e II sono notevolmente sottopeso. Inoltre, hanno riscontrato che 8 delle 21 ragazze che hanno partecipato allo studio (38%), mostrano uno schema maschile di peli corporei noto come irsutismo – e 7 di queste 8 ragazze hanno livelli anormalmente alti di leptina.
La leptina è un ormone rilasciato dal tessuto adiposo, un suo alto livello aumenta il consumo energetico e la degradazione del grasso corporeo mentre attenua l’appetito. Nei bambini a sviluppo normale, alti livelli di leptina – nota anche come ormone della sazietà – portano ad un aumento del BMI, ma i ricercatori non hanno riscontrato tale correlazione nei soggetti che hanno preso parte allo studio.
I ricercatori hanno compreso che la perdita del tessuto muscolare – che spesso è sostituito dal grasso – può essere la causa degli alti livelli di leptina. In questo modo, mentre il BMI di un paziente SMA è basso, la maggior parte del tessuto può essere ancora composto da grasso. Inoltre è possibile che alterazioni neurodegenerative possano influenzare i meccanismi di segnalazione, portando ad un rilascio di leptina.
“Grazie alle opzioni di trattamento medico in arrivo e al buon livello dei programmi di cura, l’età dei pazienti SMA sta aumentando”, concludono i ricercatori. “L’aumento del tessuto adiposo addominale, l’irsutismo e il pubarca prematuro (sviluppo prematuro dei peli pubici) che hanno un’incidenza maggiore nei bambini affetti da SMA I-III, costituiscono un fattore di rischio per lo sviluppo di una sindrome metabolica. L’assistenza medica di questi pazienti dall’infanzia all’età adulta deve quindi tenere conto di questo fattore”.
Fonte: https://smanewstoday.com