Una recente scoperta ha mostrato che la specifica rimozione di una molecola chiamata SMN-AS1 (un lungo RNA non codificante) aumenta la trascrizione del gene SMN2, rendendo più disponibile la proteina SMN. Lo studio “The Antisense Transcript SMN-AS1 Regulates SMN Expression and Is a Novel Therapeutic Target for Spinal Muscular Atrophy” è un proof-of-concept (letteralmente: abbozzo di un metodo per verificarne la fattibilità) ed è pubblicato sulla rivista Neuron.
I lunghi RNA non codificanti (lncRNAs) sono molecole che corrispondono a un filamento di DNA. A differenza delle molecole di mRNA che funzionano da intermediari tra un gene e la sua proteina corrispondente, il lavoro degli lncRNAs consiste nel controllare se un gene è attivo o meno.
I ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine e della Harvard University hanno scoperto che la molecola SMN-AS1 collabora con un altro fattore per evitare che il gene SMN venga trascritto, ovvero impedisce la formazione di mRNA.
SMN-AS1 si è rivelata particolarmente comune nei neuroni sia nel cervello che nel midollo spinale, e quando il gruppo di ricerca ha degradato il fattore, i livelli di mRNA full-length SMN2 sono aumentati. Questo, a sua volta, ha portato a un aumento della produzione di proteina SMN.
Ripetendo gli esperimenti in colture di cellule provenienti da pazienti SMA, in neuroni cresciuti in laboratorio e in un modello murino di SMA, sono stati ottenuti risultati simili.
La SMA è causata da mutazioni nel gene SMN, ma la gravità della patologia è determinata dalla quantità di proteina SMN prodotta dal gene SMN2. Questo secondo gene dà origine a un mRNA che per la maggior parte è tronco e non funzionale; il rimanente mRNA funzionale dà origine solo a una piccola quantità di proteina normale. La gravità della malattia è correlata al numero di copie di SMN2.
I farmaci modificatori dello splicing consentono la produzione di una maggior quantità di SMN full-length tagliando e incollando la molecola di pre-mRNA per includere la parte normalmente mancante.
Poiché il lavoro dei modificatori dello splicing per aumentare la quantità di proteina prodotta è diverso da quello dei composti che degradano SMN-AS1, i ricercatori hanno combinato i due approcci nei modelli murini con SMA grave. Come previsto, la proteina SMN nel sistema nervoso centrale è risultata aumentata con i trattamenti combinati insieme.
I topi trattati con la combinazione dei due metodi riuscivano a muoversi meglio – in alcuni test si comportavano quasi come topi sani – e la loro sopravvivenza era maggiore rispetto ai topi trattati con un unico metodo.
Traduzione di Michela Policella per ASAMSI
Fonte: smanewstoday.com