Conferenza stampa Stamina

Si è svolta ieri, presso l’hotel Nazionale di Roma, la conferenza stampa di Stamina Foundation, per presentare i dati relativi ai pazienti in cura a Brescia con le cellule staminali mesenchimali. Relatori, di fronte a un folto gruppo di giornalisti, erano il prof. Vannoni, presidente di Stamina Foundation Onlus, il dr. Andolina, vicepresidente e pediatra immunologo, e il dr. Sher, neurologo e medico legale, incaricato da alcune associazioni di valutare singolarmente tutti i pazienti in terapia compassionevole a Brescia.
Dopo l’apertura di Vannoni, che ha mostrato un video del prima e dopo infusioni di una signora affetta da SLA bulbare completamente allettata, che dopo solo due iniezioni ha ripreso a poter muovere le gambe e a mantenere la posizione seduta, il professore ha mostrato le slides delle persone che stanno usufruendo del trattamento, in regime di cure compassionevoli, e che sono in totale 34, tutte affette da patologie neurodegenerative diverse e senza cura.
Per quanto riguarda la SMA sono attualmente in cura 7 pazienti, di cui 6 bambini colpiti da SMA I e un adulto affetto da SMA 3.
La parola è poi passata al dr. Sher, medico neurologo indipendente, consulente per il Tribunale del Malato, per l’Associazione Sclerosi Multipla, per Obiettivo Sanità e per l’Associazione Invalidi Civili, incaricato in questi mesi di visionare le cartelle cliniche e gli esami strumentali in possesso dei malati, per verificare, in primo luogo, la sicurezza del trattamento e poi i miglioramenti riscontrati.
«All’indagine che ho effettuato sono stati applicati i criteri a cui ci si attiene nell’elaborazione di perizie medico legali mirate a dimostrare il nesso di causa tra azione esogena e reazione dell’organismo, con eventuale danno rilevante. Nella prima fase è stata ricercata la presenza di eventuali danni immediati o tardivi, conseguenti alla terapia in oggetto: non sono stati rilevati e segnalati effetti collaterali negativi o indesiderati, né eventi avversi» ha spiegato Sher.
Dopo aver identificato l’assenza di reazioni avverse e dimostrata la sicurezza della terapia, usufruendo della sua personale esperienza clinica e di medico legale e applicando rigorosamente la metodologia investigativa in ambito sanitario, Sher ha realizzato un percorso attraverso quattro fasi essenziali: esame documentazione, colloquio con i caregivers, contatto con i sanitari che seguono il paziente ed esame obiettivo.
Nelle visite effettuate a domicilio o in ospedale dalla relazione del dr. Sher emerge dunque che: “quasi tutti i familiari e i pazienti con capacità di comunicazione hanno riferito di non essere mai stati sottoposti ad accurate visite di controllo da parte dei medici dell’ospedale di Brescia, né da parte di medici ispettori ministeriali, né da parte dei componenti il comitato scientifico che potessero verificare oggettivamente quanto da loro rilevato sui miglioramenti clinici progressivi evidenti. Si ritiene che, senza ombra di dubbio, verrà espressa opinione favorevole sulla mancanza di effetti negativi della terapia in oggetto e, pertanto, sulla sicurezza clinica a tutela dei pazienti”.
La conferenza è dunque servita per smentire le motivazioni date dal Ministero in merito alla bocciatura della sperimentazione del metodo Stamina, cioè la mancanza di sicurezza di ciò che viene iniettato ai pazienti. A rafforzare questo aspetto sono state anche mostrate slides che documentano i certificati di qualità e sicurezza rilasciati dagli Spedali Civili su ogni fiala di cellule che poi viene infusa.
Concludiamo questo comunicato esprimendo, da parte di tutta ASAMSI Onlus, le nostre più sentite e sincere condoglianze alla famiglia del dottor Pennacchio, affetto da SLA, che è venuto a mancare improvvisamente, dopo aver lottato in piazza per un diritto costituzionale, quello della libertà di cura, e che era in lista d’attesa a Brescia per sottoporsi al metodo del prof. Vannoni.
Quanti altri, dopo di lui, dovremo veder mancare in attesa che un ospedale pubblico adempia ai provvedimenti giudiziari d’urgenza? Chi ridarà alle loro famiglie i sorrisi, gli abbracci, le parole di conforto di un padre, un marito, un nonno o una madre, una moglie o una nonna? O peggio, chi ridarà ai genitori i loro figli, creature divenute angeli troppo presto, che non potranno vederli crescere?
Domande che, per ora, purtroppo, non possono ancora trovare una risposta, ma di certo la speranza nessuno potrà toglierla a questi coraggiosi malati, nemmeno un blocco ministeriale o una bocciatura senza appello e senza verifiche.

Guarda il video della conferenza stampa su www.youtube.com

Elisa Vavassori.

26 Ottobre 2013

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