Stamina, protesta dei fratelli Biviano ‘Avanti ad oltranza, basta promesse’

Dormono in piazza a Montecitorio. Bruno Talamonti, presidente del Movimento Vite Sospese: la politica si dimentica di chi soffre
“Nove disabili gravissimi questa notte hanno dormito davanti a Montecitorio nell’indifferenza generale dei media. Qui ci sono due fratelli, Sandro e Marco Biviano, che sono convinti che andranno via morti e non intendono muoversi da qui. Così Bruno Talamonti, presidente del Movimento Vite Sospese, commenta la protesta dei fratelli Biviano e degli altri disabili che chiedono al governo di curarsi con il metodo Stamina.
Dimostrazione a oltranza – “E’ assurdo che giornali e televisioni non seguano queste vicende. Com’è possibile che a nessuno importi niente di loro?”, sottolinea ancora Talamonti. La protesta dei disabili è iniziata alle 10 del 23 luglio. In piazza c’erano circa 150 persone. “Manifesteremo a oltranza, questa volta non basteranno le promesse a fermarci. Non andremo via finché non ci verrà data la possibilità di curarci”, ha detto Sandro Biviano, 37 anni, di Lipari, affetto da distrofia muscolare, una malattia che gli ha ucciso il padre e uno zio, e della quale soffrono anche i suoi tre fratelli.
Soccorsi dalle ambulanze – Dopo una notte passata all’addiaccio, i malori per il caldo. I fratelli Sandro e Marco Biviano sono stati soccorsi dalle ambulanze, insieme ad altri malati gravissimi. “Ci avevano promesso un incontro con la Boldrini per questa mattina, ma poi hanno rinviato alle 16”, fa sapere il vicepresidente del Movimento Vite Sospese, Pietro Crisafulli, “Troppo tempo di attesa per queste persone gravemente ammalate”. Così, dopo l’arrivo delle ambulanze, i familiari dei manifestanti hanno tentato di fare irruzione a Montecitorio, ma sono stati fermati.
In attesa di incontrare la Boldrini – La situazione si è scaldata e alla fine cinque disabili (tra i quali Sandro e Marco Biviano, Daniela Iannone, Josephine Mary Murena) sono stati fatti entrare nel palazzo del governo per essere sottoposti alle prime cure. “A me e a un altro rappresentante del Movimento hanno preso i documenti, non abbiamo capito se vogliono arrestarci. Ci hanno chiesto di far smettere la protesta, ma questo non dipende da noi. I malati sono stati chiari, non smetteranno di manifestare fino a quando non avranno l’accesso alle cure. Adesso siamo tutti in una stanza a Montecitorio, ai cinque disabili stanno facendo le flebo”, dice Crisafulli, in attesa dell’incontro con la presidente della Camera, Laura Boldrini, “che, vista la situazione, speriamo venga anticipato”.
Le promesse dei politici – Nel corso della giornata di martedì diversi politici si sono recati sul luogo della protesta. Tante promesse come quella dell’incontro con la Boldrini, che però non sono servite a fermare i fratelli Biviano. “Anche lo scorso 11 luglio ci fecero tante promesse, ma poi, finita la protesta, non ne è stata mantenuta nessuna. Adesso ho deciso che non mi fermerò. Possono promettermi il mondo, ma io da qui non me ne vado senza aver raggiunto il risultato di poter curare me stesso e i miei fratelli. Una delle mie sorelle è ormai molto grave, non sopporto l’idea di vederla morire, specie sapendo che le sono state negate le cure compassionevoli del professor Davide Vannoni”, ha detto Sandro Biviano.
Le richieste – “Alla Boldrini chiediamo che ci faccia da tramite per incontrare il presidente del Consiglio. Vogliamo che si permetta l’accesso alla sperimentazione Stamina ai pazienti che attualmente sono esclusi. Così com’è stata concepita la sperimentazione divide i malati in pazienti di serie A e di serie B, e intanto in attesa di potersi curare in tanti stanno morendo. Chiediamo soprattutto un decreto urgente che permetta a tutti le cure compassionevoli col metodo Stamina. Altrimenti i nostri politici dovranno rispondere dell’accusa di genocidio”, ha detto Pietro Crisafulli.
cartellone protesta
 
 
 protesta roma 24-luglio201324 Luglio 2013
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