Roma – 22 mag (Prima Pagina News) Uno studio condotto dal dottor Gianni Sorarù dell’Università di Padova ha rivelato che l’uso del clenbuterolo, un comune antiasma, può curare una patologia rara e invalidante: l’Atrofia Muscolare Spino-Bulbare.
Conosciuta anche come malattia di Kennedy, si tratta di una patologia trasmessa geneticamente ai soli individui di sesso maschile e causa una lenta e progressiva debolezza e atrofia muscolare con difficoltà soprattutto nella deambulazione associate spesso a sintomi bulbari (difficoltà a deglutire ed articolare le parole) e talora respiratori. Il dottor Sorarù, ricercatore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, ha scoperto la grande potenzialità del farmaco grazie a una sperimentazione clinica, condotta su venti pazienti, che è stata riportata dalla prestigiosa rivista internazionale Neurology . Il farmaco, che ha il grande vantaggio di essere già disponibile in commercio, ha migliorato significativamente la vita dei pazienti. “La sperimentazione che abbiamo condotto somministrando il clenbuterolo per via orale – spiega Sorarù a Osservatorio Malattie Rare – ha avuto un grande successo. La forza fisica dei pazienti è migliorata sensibilmente, senza effetti collaterali di rilievo. Per questo abbiamo ora intenzione di istituire un trial clinico più ampio, da condurre in doppio cieco. Invito quindi i pazienti italiani a contattare l’ Ambulatorio Malattie del Motoneuroni del Policlinico Universitario di Padova, per una prima fase informativa, inviando una mail a gianni.soraru@unipd.it ; giorgia.querin@gmail.com ; oppure chiamando lo 049 8211943 in orario mattutino.” La malattia di Kennedy ha una prevalenza di circa 1/30.000 nati maschi. I sintomi solitamente compaiono tra i 30 e i 60 anni, con tremore, i crampi muscolari, l’affaticamento e la disartria. Man mano che la malattia progredisce, i pazienti sviluppano anche debolezza e atrofia dei muscoli bulbari e degli arti, manifestando disartria, disfonia, tic muscolari, atrofia linguale, difficoltà alla masticazione e anomalie del movimento. Il declino cognitivo è minimo o assente.
22 Maggio 2013