STAMINALI: la strada per il futuro?

 
{loadposition conv_grottammare}Breve resoconto del convegno tenutosi a Grottammare lo scorso 17 novembre in cui si è parlato del controverso tema delle cellule staminali.
VITE SOSPESE. CELLULE STAMINALI: CURE POSSIBILI?: è questo il titolo del convegno tenutosi lo scorso 17 novembre presso la sala Kursaal di Grottammare (AP).
Quello che a noi interessa maggiormente sono gli interventi del prof. Vannoni, del dott. Merizzi e del dott. Andolina che, come sappiamo dalla recente cronaca, stanno effettuando a Celeste Carrer, affetta da SMA I, la terapia compassionevole a base di cellule staminali mesenchimali.
Vannoni ha spiegato ai presenti come avviene l’infusione di cellule nei pazienti e che caratteristiche hanno quelle da loro prodotte.
Dopo un piccolo prelievo di un pezzettino di osso dell’anca e del suo stroma, le cellule vengono messe in cultura 30 giorni in ambiente sterile e quando hanno raggiunto una quantità sufficiente vengono preparate e divise in provette, che verranno utilizzate nel ciclo terapeutico. Il loro punto di forza si basa sul fatto che sono riusciti a differenziare le cellule nella linea neuronale, producendo neuroni perfettamente funzionanti in grado di rimanere nei tessuti dove vengono iniettati, rigenerandoli. Le loro coltivazioni sono completamente prive di contaminazioni, non solo di batteri, ma anche di altre cellule staminali, come quelle di sangue e pelle. Il dott. Merizzi ha poi spiegato che queste cellule non pongono nessun problema etico, possono essere utilizzate per sé e per altri, senza bisogno di compatibilità, non sono risultate pericolose per la salute, sono facili da ottenere e soprattutto potrebbero curare oltre 100 patologie.
Nel pomeriggio, poi, c’è stato il tanto atteso intervento del dott. Andolina.
«Nel 2008 ho eseguito il primo trapianto di staminali senza che fossero testate prima su animali, senza sapere se avrei fallito o meno, in quanto il midollo era di un padre non compatibile, e l’esperimento andò bene. Per quanto riguarda Celeste, io al padre non diedi mai nessuna garanzia, né speranza, ma oggi la realtà ci dimostra che la piccola, a cui i medici avevano dato pochi mesi di vita, oggi è qui, sta bene e continua ad avere lievi, ma costanti miglioramenti.»
Oltre alla parte medica è stato dato ampio spazio anche alla parte legale, grazie all’intervento degli avvocati del Foro di Venezia Dario Bianchini e Marco Vorano e dalla ricercatrice dell’Università degli studi di Catania Desirèe Sampognaro. Nei loro interventi hanno spiegato in cosa consiste la Legge Turco-Fazio del 2006, con cui Celeste e altri pazienti possono usufruire delle infusioni di staminali e quali sono i passi necessari da fare per poter ottenere questa Legge.

Leggi l’articolo completo sul Notiziario ASAMSI 2012-02

18 Febbraio 2013 Elisa Vavassori

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